L’ormone della crescita, o GH è un importante ormone prodotto dall’ipofisi, piccola ghiandola posta alla base dell’encefalo, coinvolto nella crescita corporea, riparazione cellulare e altri scopi metabolici.
Questa sostanza viene prodotta dal corpo per tutta la vita, ma viene sintetizzata maggiormente durante le varie fasi della crescita (dalla nascita fino alla fine dell’adolescenza).
Il suo picco di produzione avviene durante le prime fasi della notte tra le 22:00 e le 02:00, mentre si dorme. Di conseguenza, è importante prediligere a cena l’assunzione di alimenti ricchi di proteine. Come carne, pesce, uova.
La Funzione dell’ormone della crescita è quella diSostenere la crescita e la rigenerazione dello scheletro, in combinazione con altri ormoni steroidei (ad esempio il testosterone)e diincrementare la sintesi di nuove proteine deputate alla crescita della massa muscolare.
I due fattori che possono indurre la produzione di GH sono l’allenamento e l’alimentazione.
Allenamento: vi è una correlazione diretta tra produzione di acido lattico e sintesi di GH. Infatti allenamenti che inducono un elevata produzione di acido lattico aumentano la quantità di ormone della crescita prodotto dall’organismo.
Alimentazione: per stimolare il rilascio di GH sono necessari pasti ricchi di proteine, infatti queste ultime generano picchi di ormone della crescita più elevati rispetto ai carboidrati. Poi vi sono alimenti specifici capaci di indurre un maggiore rilascio di questo ormone tra cui:
Uova: contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita, tra cui ovviamente piccole quantità di GH
Parmigiano e formaggi: i formaggi realizzati senza cottura del latte sono ricchi di peptidi biologicamente attivi che agiscono sul rilascio di ormoni, tra cui l’ormone della crescita.
Carne e pesce: gli alimenti di origine animale sono ricchi di arginina, principale amminoacido GH stimolante. In particolare ne sono ricchi: tacchino, merluzzo sotto sale, gamberi e aragoste.
La sciatica, una condizione caratterizzata da dolore, formicolio o intorpidimento lungo il percorso del nervo sciatico e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita.
Purtroppo l’infiammazione gioca un ruolo chiave nel peggioramento dei sintomi e in questo contesto, la dieta assume un’importanza cruciale. Un’alimentazione mirata può non solo ridurre l’infiammazione, ma anche fornire al corpo i nutrienti necessari per il recupero e il mantenimento della salute nervosa..
Alimentazione consigliata per la sciatalgia
Gli antiossidanti combattono i danni causati dai radicali liberi, riducendo l’infiammazione e promuovendo la salute delle cellule nervose. Alimenti come bacche, verdure a foglia verde, noci e semi sono ricchi di antiossidanti e dovrebbero essere inclusi nella dieta quotidiana. Le bacche, in particolare, sono note per il loro alto contenuto di antocianine e vitamina C, entrambi potenti antiossidanti. Le verdure a foglia verde, come spinaci e cavolo, offrono una buona dose di vitamine del gruppo B, essenziali per la salute nervosa. Noci e semi, oltre agli antiossidanti, forniscono grassi sani e magnesio, un minerale che supporta la funzione nervosa.
Gli acidi grassiOmega-3 sono noti per le loro proprietà anti-infiammatorie. Si trovano in abbondanza nel pesce grasso come salmone, sgombro e sardine, nonché in semi di lino, chia e noci. Integrare la dieta con Omega-3 può aiutare a ridurre l’infiammazione del nervo sciatico, alleviando così il dolore e il disagio. È consigliabile consumare pesce grasso almeno due volte a settimana e includere una porzione quotidiana di semi o noci per massimizzare i benefici.
La vitamina D è fondamentale per la salute delle ossa e ha un ruolo importante nella regolazione dell’infiammazione e nella salute nervosa. Una carenza di vitamina D è stata associata a un aumento del dolore neuropatico. Fonti alimentari di vitamina D includono pesce grasso, tuorlo d’uovo e alimenti fortificati. Tuttavia, la maggior parte delle persone ottiene la vitamina D principalmente attraverso l’esposizione al sole
Cibi da Evitare per Ridurre l’Infiammazione Sciatica: Alcuni alimenti possono accentuare l’infiammazione e peggiorare i sintomi della sciatica. È consigliabile limitare o evitare alimenti ricchi di zuccheri aggiunti, grassi saturi e trans, come dolci industriali, bevande zuccherate, fast food e carni lavorate. Anche l’alcol e il caffè, se consumati in eccesso, possono contribuire all’infiammazione. Bisogna optare per una dieta bilanciata, ricca di alimenti integrali e povera di alimenti trasformati per attenuare l’infiammazione.
In conclusione è possibile affermare che la dieta gioca un ruolo cruciale nel gestire l’infiammazione e il dolore associati alla sciatica. Integrando alimenti ricchi di antiossidanti, Omega-3 e vitamina D, e limitando quelli che possono accentuare l’infiammazione, è possibile supportare la salute del nervo sciatico e migliorare la qualità della vita.
Durante le vacanze è difficile seguire un’alimentazione sana e regolare, sono, infatti, numerosi gli aperitivi in spiaggia e le cene con amici. Cambiano le abitudini alimentari e lo stile di vita quotidiano è completamente differente da quello a cui il nostro organismo è abituato.
Finite le ferie è importante ricominciare a seguire una giusta alimentazione cercando di prediligere un menù ipocalorico settembrino con l’uso di ingredienti stagionali, nutrienti e ricchi di proprietà benefiche.
La prima regola da seguire per depurare il proprio organismo è quella di diminuire l’introduzione di cibi ricchi di grassi o di cibi troppo speziati e conditi. Inoltre, è meglio sospendere per un periodo di tempo l’assunzione di ogni tipo di alcolico, insieme a quella di bevande zuccherine e troppo fredde.
Per ritornare in forma è fondamentale aumentare il consumo di frutta e verdura, cereali integrali e cibi facilmente digeribili, non dimenticando di bere almeno 1 litro e mezzo d’acqua al giorno.
Frutta e Verdura di Settembre
Uva: È un concentrato di vitamine benefiche per il nostro organismo: la B6, che ha effetto rilassante, la A e la C che assicurano il buono stato dei vasi sanguigni e svolgono azione antiossidante. L’uva ci aiuta a combattere lo stress del rientro dalle vacanze, grazie al suo elevato contenuto di vitamine amiche del sonno, che aiutano a rilassare i nervi e a combattere l’insonnia.
Cachi: Sono ricchi di vitamina A, di potassio e calcio. Esercitano un’efficace azione diuretica, che aiuta a liberare l’organismo dai liquidi in eccesso.
Lamponi: Dolci, succosi e dal colore rosso intenso. Grazie all’elevato contenuto di ferro, di antiossidanti e di Vitamina C, i lamponi oltre ad essere molto nutrienti, sono dei perfetti alleati contro l’invecchiamento.
Fichi: I fichi hanno molte proprietà benefiche, per cui sono un ottimo alleato per la salute generale del corpo. Contengono, infatti, l’80% di acqua e molti sali minerali come calcio, fosforo, magnesio, potassio, sodio e ferro. Sono ricchi di vitamine e i semi contenuti nel frutto hanno delicate proprietà lassative.
Pere: Sono utili per tenersi in forma, hanno poche calorie e contengono zuccheri semplici, fibre e molta acqua, nonché minerali come il potassio, il fosforo, il calcio, il magnesio.
Carote: Fonte per eccellenza di Vitamina A, le Carote sono disponibili in tutti i periodi dell’anno, ma quelle di campo si raccolgono per lo più alla fine della stagione estiva. Hanno poche calorie e sono perfette come spuntino per saziare la fame, oltretutto sono facilmente digeribili.
Fagioli: hanno un buon contenuto proteico, sono ricchi di fibre, e proprio per questo aiutano a mantenere ad un buon livello il peso corporeo, oltre ad essere una buona fonte di minerali, soprattutto calcio, fosforo, potassio, magnesio, ferro, zinco, rame, e di vitamine del gruppo B.
La frutta e la verdura di settembre ricordano ancora i sapori della stagione estiva che sta terminando. E’ fondamentale conoscere i prodotti del periodo dell’anno in cui ci si trova, per poter comprare effettivamente solo gli alimenti freschi e naturali offerti dalle nostre ricche campagne.
FUOCO DI SANT’ANTONIO COSA MANGIARE E COSA EVITARE
Il termine Fuoco di Sant’Antonio viene utilizzato per chiamare in modo più comune l’infezione da Herpes Zoster che altro non è che la riattivazione del virus varicella-zoster (VVZ). Dopo il primo contatto, questo virus rimane nei gangli nervosi in forma latente e tenuto sotto controllo dal sistema immunitario, ma in particolari situazioni può riemergere e dare origine a nuove infezioni.
L’Herpes Zoster si manifesta sotto forma di eruzione cutanea dolorosa, solitamente nelle aree del volto, torace o arti inferiori. L’infezione da Herpes Zoster, come nel caso della varicella, guarisce spontaneamente. È possibile ridurre i sintomi del Fuoco di Sant’Antonio con antivirali, antidolorifici, antinfiammatori e trattamenti topici per il prurito/dolore.
Può colpire chi ha già avuto la Varicella e prevalentemente le persone oltre i 50 anni.La causa che porta alla riattivazione del virus nella forma di herpes Zoster è principalmente riconducibile a un improvviso abbassamento delle difese immunitarie, dovuto a un forte stress emotivo o fisico, trattamenti farmacologici o patologie che minano il sistema immunitario. Non solo, talvolta il disturbo può comparire in seguito all’eccessiva esposizione ai raggi solari.
La riattivazione del virus è spesso causa di un sistema immunitario poco efficiente. Infatti, studi scientifici confermano che il sistema immunitario dell’ospite riveste un ruolo importante nella prevenzione dell’infezione. Per rinforzare e mantenere efficaci le difese immunitarie occorrono uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata per ridurre il rischio di risvegliare il virus.
Ci sono alcuni accorgimenti per tenere alte e rafforzare le difese immunitarie, seguendo un buon stile di vita e una buona alimentazione.
Moderare gli zuccheri semplici: dolci, caramelle, merendine, bevande zuccherate;
Evitare i grassi trans e idrogenati, ridurre i grassi saturi e cibo come fritti, insaccati, carni trasformate.
Una sana alimentazione e una dieta equilibrata sono alla base della prevenzione primaria. Oltre a fornire energia, un’alimentazione corretta deve essere ricca di micronutrienti come le vitamine E, C, A, D e antiossidanti minerali come zinco e selenio. Inoltre, sono allo stesso modo importarti i polifenoli e probiotici di cui sono ricchi gli alimenti sia vegetali che animali.
Gli alimenti consigliati sono:
Carboidrati complessi (pane e pasta integrale, grani integrali in generale), che favoriscono un lento assorbimento dei glucidi;
Frutta e verdura in quantità, favorendo la stagionalità e l’assunzione di tutti i colori (contengono fibre, vitamine e micronutrienti);
Carni bianche;
Pesce azzurro;
Olio extra vergine di oliva.
I cibi da evitare
Trattandosi di un disturbo legato al sistema immunitario, in caso di fuoco di Sant’Antonio è bene evitare i cibi che possono comprometterlo. In particolare, le due principali categorie di alimenti da evitare sono i carboidrati ad alto contenuto glicemico e i cibi altamente lavorati. Ciò è dovuto al fatto che i carboidrati ad alto contenuto glicemico si scompongono rapidamente creando un rapido picco di zuccheri nel sangue. Pertanto, includere troppi carboidrati ad alto contenuto glicemico nella dieta può potenzialmente compromettere il sistema immunitario e aumentare l’infiammazione.
Tra questi cibi da evitare se si soffre di fuoco di Sant’Antonio troviamo:
caramelle e dolciumi, torte e prodotti da forno, bevande zuccherate, cereali e salse zuccherate, pane e riso bianco.
cibi più elaborati poiché sono ricchi di sale e zuccheri aggiunti che possono scatenare infiammazioni e indebolire il sistema immunitario. Tra questi vanno menzionati i cibi fritti, pane e crackers prodotti con tecniche industriali e tutti gli alimenti ad alto contenuto di grassi saturi e a basso contenuto di fibre, come patatine, snack e cibo spazzatura.
Infine, l’indebolimento del sistema immunitario è anche uno tra gli effetti dell’alcol, pertanto consumare troppe bevande alcoliche rende l‘organismo terreno fertile per la riattivazione del fuoco di Sant’Antonio.