QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE NON DOVREMMO CONSERVARE IN FRIGO – Dr.ssa Cultrera Concetta

QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE NON DOVREMMO CONSERVARE IN FRIGO

frigo

Ci sono diversi alimenti che non andrebbero conservati in alcun modo in frigorifero. Alcuni ammuffiscono, altri perdono il loro sapore ed altri ancora diventano amari. La lista è piuttosto ampia: ecco alcuni esempi dei cibi più comuni che andrebbero tenuti lontani dal frigo.


1) Patate: devono essere riposte in un luogo fresco e asciutto, in un sacchetto di carta o in una scatola di cartone, ma non in frigo dove il freddo può trasformare la fecola di patate in zucchero: ciò provocherà una perdita di colore e, una volta cotte, risulteranno più dolci.
2) Pomodori: contrariamente a quanto possiamo pensare, i pomodori danno il meglio in termini di gusto e qualità nutritive quando sono più maturi. Quando li acquistiamo, sono sempre leggermente acerbi e andrebbero conservati a temperatura ambiente. La struttura chimica dei pomodori cambia se messi in frigo e si riduce la quantità di composti volatili, andando a colpire il sapore. Anche la consistenza e il colore di questo frutto sono sensibili alle basse temperature, rendendolo troppo morbido.
3) Banane: l’unica soluzione per non sprecarle è comprarne in quantità limitate e conservarle, sempre a temperatura ambiente, in una fruttiera. Il freddo del frigorifero può rovinare le banane, un frutto tropicale che non ha alcuna difesa naturale contro il freddo nelle loro pareti cellulari, che vengono distrutte dalle temperature fredde, facendo sì che si perdano gli specifici enzimi digestivi e la buccia diventi completamente nera.
4) Pane: in frigorifero il pane si seccherà in fretta. A meno che non si tratti di fette che si intende utilizzare nel giro di pochi giorni, meglio tenere il pane sul tavolo o nel congelatore. Il pane nel congelatore deve essere avvolto in modo che mantenga la sua umidità, e quando lo si rimuove dal freezer, si dovrebbe lasciarlo scongelare lentamente e completamente prima di mangiarlo..
5) Caffè (in polvere o in grani): in questo caso il discorso è molto simile a quanto fatto per il pane. Il caffè andrebbe conservato in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore e dall’aria, ma mai in frigorifero. L’unica soluzione per preservarne grandi quantità, sia esso in chicchi o già tritato, è la conservazione in congelatore.
6) Aglio e cipolla: meglio conservarli in un luogo fresco e asciutto. Secondo la National Onion Association, solo in un caso la cipolla deve essere messa in frigo: se viene acquistata già sbucciata e tagliata o quando si cerca di prolungare la durata di una determinata varietà, quella dolce, ad alto contenuto di acqua. In frigorifero, come in un sacchetto di plastica, l’aglio rischia di ammuffire. Il modo migliore per conservarlo è tenerlo a temperatura ambiente in un luogo asciutto, buio, con una buona areazione per evitare che germogli.
7) Miele: un alimento che deve assolutamente stare lontano dal frigorifero. Le sue proprietà permettono un’eccellente autoconservazione, mentre in frigo la cristallizzazione verrà accelerata e diventerà duro e poco gradevole al gusto.
8) Angurie: ovviamente, questo non vale una volta che il frutto viene tagliato. Ma fino a quando sarà intero, non ci sarà alcun motivo per metterlo in frigorifero, basterà tenerlo in un luogo fresco e asciutto.
9) Zucche: discorso analogo alle angurie. Sono ortaggi che, ancora interi, non andrebbero conservati in frigorifero, ma in luoghi freschi, ventilati, privi di luce e non umidi.
10) Basilico: occorre considerare il basilico come un fiore e non come una pianta. Il modo migliore per conservarlo è tenerlo a mazzetti in un contenitore con l’acqua, mentre in frigorifero rischia di appassire o seccarsi e perdere il proprio aroma, se non addirittura assorbire quello di altri cibi.
11) Uova: non c’è alcun motivo per tenerle in frigorifero, basta conservarle in un paniere a temperatura ambiente. Il freddo del frigorifero non solo non ne evita il deterioramento, ma rischia di comprometterne odore e sapore.
12) Cetrioli e peperoni: il freddo del frigorifero accelera la decomposizione dell’esterno di queste verdure, che andrebbero invece conservate, per qualche giorno, in un luogo fresco e asciutto.
13) Carote e melanzane: discorso analogo a quanto fatto con cetrioli e peperoni, ma con una differenza. Le carote e le melanzane in frigorifero tendono a deperirsi più rapidamente e hanno bisogno di essere conservate in un luogo fresco, asciutto e soprattutto lontano dalla luce.
14) Insalata: l’unico caso in cui andrebbe conservata in frigorifero è quando è stata preparata a base di maionese o yogurt. In caso contrario, l’olio e l’aceto con cui generalmente viene condita permettono una conservazione migliore a temperatura ambiente rispetto al freddo del frigo.
15) Yogurt: a meno che non sia già stato aperto, non c’è alcun motivo per conservarlo in frigorifero. Lo yogurt, d’altronde, non è altro che latte in cui la proliferazione dei batteri è già avvenuta.
16) Tonno in scatola: essendo dotato di parecchi conservanti (questo spiega le date di scadenza a lungo termine) e sigillato, è inutile metterlo in frigo a meno che non sia già stato aperto. Il sapore del prodotto a temperatura ambiente, poi, è decisamente migliore rispetto a quello consumato freddo.
17) Ketchup e salsa di soia: avete mai fatto caso che nei ristoranti non vengono mai riposti in frigorifero, bensì lasciati sui tavoli o su dei ripiani a temperatura ambiente? Tutto ha una spiegazione: gli ingredienti del ketchup inibiscono la proliferazione di germi e all’interno del prodotto è possibile trovare grandi quantità di conservanti, mentre la salsa di soia è un alimento che ha già subito il processo di fermentazione.
18) Cioccolata: mantenerla in frigorifero rischia solo di alterarne la composizione e soprattutto il sapore. L’unico caso in cui andrebbe conservata in frigorifero è se dovesse sciogliersi, ma è consigliabile non tenerla ai più di poche ore.

 


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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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