L’intolleranza alimentare è una reazione anomala dell’organismo verso particolari cibi. Le persone che sono affette da intolleranze accusano disturbi per anni, provando ogni tipo di cura senza accorgersi che tutto può dipendere da un certo alimento non gradito al loro metabolismo.
L’intolleranza può essere, dunque, il sintomo di una reazione dell’organismo a cibi comuni, insospettabili, ma che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a numerosi problemi. Quando questi cibi sono assunti a lungo e in quantità elevate, creano un accumulo di sostanze sgradite che danno luogo ai vari disturbi.
Non si può parlare di allergia dal momento che l’intolleranza non coinvolge il sistema immunitario quanto, piuttosto, quello metabolico. In altre parole, la persona che presenta una specifica intolleranza verso un alimento non è in grado di assimilarlo in maniera corretta, ma ciò non comporta reazioni da parte del sistema immunitario.
Tuttavia l’intolleranza alimentare non è da sottovalutare. Infatti, l’impossibilità per il nostro organismo di assorbire un cibo può causare sintomi significativi quali dolori addominali, gonfiore, colite, gastrite, stipsi, diarrea, ma anche emicrania, pruriti, eczemi, crampi, sinusite e palpitazioni.
Le intolleranze alimentari possono essere di vari tipi, quelle più diffuse sono:
- Intolleranze farmacologiche: possono derivare da sostanze presenti in alcuni farmaci ed alimenti, come ad esempio le xantine che si trovano in caffè e tè e possono causare sintomi tra i quali tachicardia ed acidità digestiva.
- Intolleranze metaboliche: nascono da carenza o essenza di enzimi, impiegati nel metabolizzare alcuni amminoacidi. Ad esempio è molto diffusa l’intolleranza al lattosio. In questo caso insorgono problemi nella digestione che possono causare disturbi gastrointestinali, tra cui gonfiore, dolori addominali e diarrea.
- Intolleranze agli additivi chimici: di frequente presenti nei cibi che ingeriamo quotidianamente. Conservanti, dolcificanti, esaltatori di sapidità possono infatti produrre sintomi come nausea, mal di testa, dolori addominali o asma. Naturalmente ciò non significa che sia necessario evitare alimenti con conservanti o dolcificanti, ma si tratta solo di stare attenti alla comparsa dei primi sintomi per evitare di aggravare il proprio stato di salute.
Le più frequenti intolleranze alimentari sono:
- intolleranza al lattosio
- intolleranza al glutine
- intolleranza al frumento
- intolleranza al latte
- intolleranza all’uovo
- intolleranza al lievito
- intolleranza a frutta secca