ALIMENTI ALLERGIZZANTI PER I BAMBINI – Dr.ssa Cultrera Concetta

ALIMENTI ALLERGIZZANTI PER I BAMBINI

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Qualsiasi cibo potrebbe potenzialmente provocare un’allergia, ma solo un piccolo gruppo di alimenti è responsabile della maggior parte delle allergie alimentari di grandi e piccini. Questi alimenti, come le uova, i crostacei, la frutta a guscio e la soia, fino a pochi anni fa non venivano dati ai bambini sotto l’anno di età. Si pensava, infatti, che se introdotti troppo precocemente nella dieta, magari già a partire dallo svezzamento, potessero aumentare il rischio di sviluppare un’allergia alimentare o una malattia atopica. Numerosi studi scientifici hanno poi smentito questa teoria e oggi tutte le società scientifiche sono ormai concordi nell’affermare che non vi sono ragioni valide per ritardare l’introduzione di alimenti allergizzanti nella dieta dei bimbi oltre il primo anno di età.

Gli alimenti considerati allergizzanti sono:

  • Il latte: L’allergia alle proteine del latteè la più comune fra le allergie alimentari e non va confusa con l’intolleranza al lattosio. Si tratta di un’allergia un po’ difficile da gestire perché il latte è presente in moltissimi prodotti, soprattutto in quelli confezionati.

I sintomi che si accompagnano all’allergia al latte sono: vomito, diarrea, difficoltà a respirare, orticaria, coliche addominali, eruzioni cutanee e anafilassi, la reazione più grave e la più pericolosa.

  • L’Uovo: L’allergia all’uovoè molto diffusa tra i bambini. Il responsabile è spesso l’albume, ma anche il tuorlo potrebbe provocare fastidi. Purtroppo, come per il latte, è una forma allergica particolare da gestire perché tracce di uovo possono trovarsi in moltissimi alimenti confezionati.

I sintomi che si associano all’allergia all’uovo sono: eruzioni/infiammazioni cutanee; orticaria; sintomi gastro-intestinali (nausea, vomito, crampi alla pancia); tosse e/o mancanza di respiro.

  • Il Grano: L’allergia al grano è una reazione avversa causata dalle proteine del grano. È un’allergia più comune nei bambini che negli adulti. Si può manifestare con reazioni a livello cutaneo e sintomi respiratori subito dopo l’ingestione dell’alimento oppure con disturbi digestivi a distanza di alcune ore dal pasto.
  • La Soia: L’allergia alla soia è lasesta allergia più diffusa. Anche qui gli agenti responsabili delle reazioni immunitarie sono le proteine. Questo tipo di allergia si manifesta molto spesso nei neonati e nei bambini, ma fortunatamente tende a scomparire nel tra il terzo e il decimo anno di vita.

I sintomi più comuni dell’allergia alla soia sono: orticaria o eruzioni cutanee; sintomi gastrointestinali (vomito, nausea, diarrea); naso chiuso o che cola; asma.

  • Pesce e Molluschi: esistono diverse forme allergiche al pesce. Salmone e merluzzosono i pesci più soggetti a innescare un’allergia perché contengono una proteina allergenica che è resistente alla cottura. Le allergie a pesce, come quella a crostacei e molluschi sono rare, ma gravi e possono causare anafilassi.
  • Crostacei: Gamberi, scampi, astici e aragoste presentano delle proteine che possono innescare un’allergia. Queste proteine resistono alla cottura e al calore.
  • Arachidi: L’allergia alle arachidi è una delle allergie più temute perché può provocare sintomi molto importanti come lo shock anafilattico.
  • Semi di sesamo: Anche il sesamo è uno di quegli ingredienti che troviamo spesso negli alimenti confezionati. L’allergia al sesamo, che può avere manifestazioni anche molto gravi, sembra essere in aumento sia nei bambini che negli adulti.

Quelli finora elencati, secondo l’associazione Food Allergy Italia, sono alcuni degli alimenti allergizzanti più comuni, a cui possiamo aggiungere anche i pomodori e le fragole. A tal proposito la Commissione Europea ha deciso che nell’etichetta dei prodotti alimentari devono essere sempre indicati in grassetto gli alimenti allergizzanti. Gli ingredienti che la Commissione ha riconosciuto come allergizzanti sono: arachidi; cereali contenenti glutine, uova, crostacei, molluschi, pesce, frutta secca e a guscio, lupino, soia, sedano, semi di sesami, senape e anidride solforosa.

Inoltre l’associazione American Academy of Pediatrics sostiene addirittura che l’introduzione precoce degli alimenti allergizzanti nell’alimentazione del bambino possa diminuire il rischio di allergie alimentari perché si va a stimolare la risposta immunitaria dell’organismo.


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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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