CONSUMARE LEGUMI IN SCATOLA FA MALE? – Dr.ssa Cultrera Concetta

CONSUMARE LEGUMI IN SCATOLA FA MALE?

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legumi non dovrebbero mai mancare in una dieta sana e bilanciata, poiché rappresentano una fonte molto importante di sostanze preziose come fibre, proteine, vitamine, minerali, amido e acidi grassi. Il problema sta però fatto, però nei lunghi tempi di preparazione che spinge molte persone ad acquistarli precotti e confezionati nei barattoli di latta.

I legumi in commercio si trovano freschi, secchi, in scatola oppure surgelati. Di tutte queste tipologie, in Italia, i legumi in scatola sono quelli maggiormente utilizzati dato che, essendo precotti, sono già pronti all’uso e quindi molto comodi e pratici per realizzare primi, insalate o contorni di vario tipo.

I legumi in scatola hanno praticamente quasi la stessa composizione nutrizionale dei legumi freschi, rispetto ai quali sono più sicuri dal punto di vista microbiologico. Infatti, sono scottati in acqua bollente prima di essere confezionati e poi sterilizzati. Dunque non sono più soggetti all’aggressione di parassiti e batteri, molto comuni invece nei legumi freschi.

Tuttavia il liquido a base di acqua e sale in cui sono conservati, ne aumenta il contenuto in sodio, che in quantità elevate può comportare gravi conseguenze come un aumento della pressione arteriosa, problemi ai reni e anche a carico dell’apparato cardiocircolatorio. Per ridurlo è, infatti, indispensabile sciacquare i legumi in scatola sotto l’acqua corrente prima di consumarli.

Di seguito alcuni consigli per acquistare legumi in scatola sani:

  • E’ importante scegliere il contenitore migliore: In genere i legumi in scatola sono conservati in contenitori di latta. Pertanto è bene prestare attenzione quando si acquistano. Le lattine utilizzate per conservare i legumi hanno un limite, perché potrebbero contenere sostanze tossichedannose per la salute, che verrebbero rilasciate nell’alimento.

Un esempio tipico è dato dal bisfenolo A, conosciuto come BPA. Si tratta di una sostanza chimica usata tipicamente per produrre plastiche e resine. Studi scientifici purtroppo hanno evidenziato la pericolosità di questa sostanza, che viene considerata capace di causare diversi disturbi e patologie. In particolare sarebbero i cibi salati, acidi e grassi che la rilascerebbero maggiormente dalle lattine. Molte aziende tendono a rassicurare i consumatori sostenendo che il contenuto di BPA assunto dall’organismo sarebbe in quantità talmente minima da non essere preoccupante. Ad ogni modo è senz’altro preferibile acquistare legumi confezionati in barattoli di vetro.

  • Leggere sempre l’etichetta : Per i legumi in scatola bisogna leggere con attenzione l’etichettae in generale le informazioni riportate sulla confezione. Infatti spesso questi prodotti possono contenere vari tipi di additivi, come il glutammato monosodico, sostanza generalmente impiegata per aumentare il gusto e il sapore degli alimenti inscatolati.

Non tutti sanno che può essere aggiunto anche dello zucchero, con l’obiettivo di attenuare il sapore amaro e rendere i legumi più dolci, soprattutto i piselli. E un suo eccesso nella dieta quotidiana può essere dannoso per la salute. In questo caso è meglio consumare i piselli surgelati, dove non si aggiunge nessun additivo.

  • Controllare l’origine del legume: ovvero il luogo di coltivazione. Spesso i legumi acquistati nei supermercati provengono dall’estero. Un aspetto che sicuramente non va a favore della qualità e della salubrità, dal momento che il tipo di coltivazione dei legumi usato in Paesi lontani è molto diverso rispetto a quello italiano, per un maggiore uso di sostanze chimiche, come pesticidi o altri fertilizzanti poco naturali. Comunque, è preferibile acquistare legumi inscatola biologici, per evitare l’eventuale assunzione di possibili sostanze tossiche presenti nel prodotto.
  • Fare attenzione alla confezione: Infine non bisogna consumare il contenuto di barattolidanneggiati o che si presentano rigonfi, dato che la confezione deformata può essere indice di fermentazioni e presenza di microrganismi patogeni. Poi dopo aver aperto la scatoletta, il prodotto rimasto va conservato in frigorifero, per evitare che si ossidi, e consumato entro quattro giorni.

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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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