In seguito a numerosi studi gli scienziati hanno brevettato un metodo per ricreare in laboratorio tessuti di carne direttamente dalle cellule degli animali senza dunque doverli uccidere. Il progetto è della Memphis Meats e tra i finanziatori vi sono grandi nomi dell’economia mondiale come Google, Bill Gates, Richard Brandson e Cargill.
Molte sono le startup che, negli anni, si sono cimentate in questa impresa. Già nel 2013 un team di ricercatori olandesi aveva presentato il primo hamburger creato in vitro. La consistenza era giusta e il sapore, anche se non perfettamente uguale, era molto simile alla carne normale. Non uguale in quanto a causa della mancanza di grassi e di sangue, il gusto era meno gradevole.
Attualmente l’azienda, è riuscita a riprodurre in laboratorio polpette e hamburger di pollo e anatra. L’obiettivo è di mettere in commercio questi prodotti entro il 2021 dopo averne abbassato i costi di produzione. Oltre ai costi e al sapore, i ricercatori devono affrontare anche altre problematiche. Abbiamo parlato di polpette e hamburger, cioè preparazioni che utilizzano carne già macinata. Questo perché ancora non si sa come ricreare pezzi di carne di grandi dimensioni, come le bistecche, con muscoli e vasi sanguigni.
Perché produrre carne sintetica?
Il primo motivo è di natura etica: ovvero tentare di rispettare e proteggere gli animali, non fargli vivere la sofferenza degli allevamenti intensivi e non ucciderli per mangiarli.
La seconda ragione, non meno etica, è quella della sostenibilità: gli allevamenti intensivi sono infatti una delle prime fonti di inquinamento del mondo. Mangimi industriali, scarti di produzione, sfruttamento del suolo e delle risorse idriche sono, attualmente, il più serio problema legato agli allevamenti su vasta scala. La produzione in laboratorio vuole, infatti, evitare tutti quei contaminanti che si possono trovare nell’aria, nel terreno o negli alimenti degli animali d’allevamento.
La carne sintetica, progettata da queste start-up, appare dunque ad oggi la più pulita e sana sul mercato. Controllando strettamente tutto il processo di crescita delle cellule in laboratorio, i ricercatori possono garantirne la qualità in ogni fase, dalla produzione alla distribuzione, fino alla vendita al dettaglio. Inoltre in laboratorio si ha un controllo migliore sui tessuti stessi, e si potrà impedire la diffusione di malattie come l’influenza suina.
Come si fa e quali sono i limiti della carne sintetica
La carne sintetica si produce estraendo dal sangue dei feti delle mucche incinte una sua componente chiamata siero. Questo siero viene aggiunto alle cellule animali di una coltura artificiale per far sì che si riproducano.
Per quanto riguarda invece i limiti, oltre al problema della consistenza, il vero scoglio è al momento il prezzo: il costo così alto deriva soprattutto dalla scarsa reperibilità del siero bovino fetale. Altra, grave pecca dell’utilizzo del siero bovino fetale è che si ottiene dalla macellazione delle mucche gravide. Questo vuol dire che, al momento, per produrre carne sintetica è ancora necessario uccidere degli animali. I ricercatori, infatti, stanno cercando nuovi modi per spingere le cellule a riprodursi, sfruttando elementi vegetali, ma al momento senza successo, e con qualche polemica.
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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.