FAME NOTTURNA UN VERO E PROPRIO DISTURBO ALIMENTARE – Dr.ssa Cultrera Concetta

FAME NOTTURNA UN VERO E PROPRIO DISTURBO ALIMENTARE

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Capita a molte persone di sentire i morsi della fame nel bel mezzo delle ore notturne, disturbando il sonno e la linea. Se questa fame si presenta sporadicamente non fa testo.  Se invece non è un qualcosa che accade ogni tanto o per un breve periodo, bensì un costante desiderio incontrollato di cibo che si presenta nelle ore notturne non può essere soltanto un caso. Spesso infatti questa fame è spia di altri tipi di malessere, come stress e depressione e non bisogna sottovalutare il problema.


La moderna medicina tende a considerare la “sindrome da fame notturna” un vero e proprio disturbo di tipo psichiatrico.

Questo disturbo oltre a ostacolare il nostro riposo, può anche causare alla lunga dei problemi di salute che abbassano il nostro livello di qualità di vita e il nostro umore. La prima azione da fare in caso di fame notturna è quella di dare una regolata alla nostra alimentazione che probabilmente non è molto equilibrata.

Se mangiamo in modo da essere sazi, durante i pasti della giornata, colazione compresa, la fame è meno probabile che si presenti quando è ora di dormire o stiamo addirittura già dormendo. Questo non significa strafogarsi durante il giorno, per non rischiare di avere fame poi, ma alimentarsi quanto necessario in modo che il nostro corpo non ci chieda nutrimento in orari non adeguati.

Meglio non saltare nessun pasto e prediligere quei cibi che stabilizzano i livelli di serotonina, come i carboidrati complessi, pasta e riso compresi. Più si suddividono i pasti, meglio è, il consiglio è di farne uno modesto ogni 5 ore, così manteniamo stabili i livelli di zucchero nel sangue.Agendo così, cioè non lasciando mai dei vuoti di alimentazione nell’arco del giorno, si corre meno il rischio di trovarsi in preda ad attacchi di fame inaspettati e che non sono sempre molto facili da gestire, soprattutto se si è stanchi.

Gli attacchi di fame notturni possono dipendere da squilibri della serotonina, se è bassa, sotto i livelli ottimali, allora vien voglia di mangiare. In questo caso, cercando di rimediare alla serotonina bassa, possiamo intanto bere invece che mangiare, facendo una assortita scorta in casa di tisane. Ce ne sono anche con miscele di erbe anti attacchi di fame, a base soprattutto di melissa, tarassaco, ginepro, tiglio, angelica, passiflora, camomilla, agnocasto e fiori d’arancio.

 

 

Chi sono i mangiatori notturni ?
I mangiatori notturni  sono spesso uomini, fra i 30 ed i 50 anni, che prediligono mangiare, e non poco, anche dopo cena, aumentando pericolosamente l’apporto calorico complessivo. Il rischio poi è di privilegiare durante questi attacchi di fame improvvisa sempre più i carboidrati quali pane, pasta, dolci, con un’eccessiva produzione d’insulina che fa crescere il senso di fame e peggiora la situazione.
Più si mangia ( e male, con un maggior apporto calorico), più si aumenta di peso, più crescono le probabilità di andare incontro a malattie cardio e cerebrovascolari, ipertensione e diabete, complice un’insufficiente quantità di attività fisica.

Consigli utili

Come detto poc’anzi è importante nutrirsi bene durante la giornata, gli alimenti che scegliamo per nutrirci durante il giorno, infatti, influenzano molto il verificarsi o meno di attacchi di fame nella notte. Sarebbe preferibile mangiare cereali, anche a cena, perché le fibre contenute in essi danno una sensazione di sazietà ed aiutano anche a mantenere stabili i livelli di zucchero per un periodo di tempo lungo. Vanno bene anche i fagioli, il pane integrale e la frutta tra cui prediligere, se di stagione, le ciliege, ricchissime di melatonina, e le banane, ricche di potassio e magnesio che stimolano la sensazione di sazietà. Ricca di magnesio lo è anche la frutta secca, le mandorle soprattutto.

 

 

 


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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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