La frutta secca è considerata un vero e proprio simbolo delle festività natalizie, sempre presente sulle tavole imbandite, a cominciare dalla vigilia dell’Immacolata fino ad arrivare all’Epifania. Di solito viene servita insieme alla frutta e ai dolci, si consuma alla fine del pranzo o della cena. Spesso però la si usa come ingrediente di primi o secondi piatti particolarmente moderni, o per farcire i torroni, il panforte, oltre a torte e dolcetti vari, tipici di questo periodo.
Consumare frutta secca ed essiccata rappresenta un momento di convivialità, da condividere in famiglia durante le feste natalizie. Sono davvero poche ormai le tavole imbandite dove non è presente la frutta secca che sia parte di una farcitura o servita come prodotto fresco.
Tra i prodotti più venduti per Natale ci sono i fichi, i datteri oltre a noci, nocciole, mandorle e albicocche.
Mangiare la frutta secca in questo periodo dell’anno e, soprattutto, a Natale e a Capodanno, è, infatti, un’antica tradizione risalente agli egizi. Furono proprio gli egizi che la fecero conoscere alle civiltà greca e romana.
Con il passare del tempo il consumo di frutta secca in inverno, e soprattutto durante le festività, è diventato un vero e proprio rituale in tutta Italia, soprattutto al sud. Non c’è un motivo in particolare, ma, a tal proposito, sono state avanzate due teorie. La prima è legata alla stagionalità della frutta. Poiché in inverno è difficile trovare frutta fresca, si usava essiccarla in estate per poterla consumare nel periodo invernale. Secondo un’altra teoria, invece, nel passato, quando la povertà era la condizione in cui versava la maggior parte della popolazione, a Natale, al posto di regali, si donava la frutta secca.
Questo simbolo per eccellenza delle feste natalizie apporta al nostro organismo molti effetti benefici. Consumata regolarmente e in maniera controllata, la frutta secca contribuisce al giusto apporto di grassi, fibre e altre sostanze nutritive ; contiene sali minerali quali il magnesio, il potassio, il ferro, il rame il fosforo e il calcio; ha una bassa percentuale di acqua e zuccheri, coniugata ad una buona quantità di proteine e vitamina B ed E che la rendono lo spuntino perfetto.
Noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi, insieme ai frutti essiccati che a essi vengono associati (datteri, uvetta, albicocche, prugne, fichi, ecc.), contengono numerosi nutrienti, in particolare grassi polinsaturi, quali gli omega-6, importanti nella prevenzione di malattie cardiovascolari e per tenere sotto controllo il colesterolo.
Tuttavia, così come vale per gli altri alimenti, non bisogna mai farne un consumo esagerato. La frutta secca contiene, infatti, molte calorie, ragion per cui non bisogna abusarne
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Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.