Pranzare a casa durante la settimana è molto difficile per la maggior parte delle persone che per motivi di lavoro stanno fuori tutto il giorno. Gli impegni di lavoro, infatti, obbligano a pasti frettolosi e non sempre sani come un panino o uno snack della macchinetta. In questo modo seguire una dieta dimagrante e un regime alimentare equilibrato può diventare molto complicato.
Esistono tuttavia delle semplici regole e dei piccoli accorgimenti per sopravvivere ai pranzi fuori casa pensando anche alla linea. Oggi giorno bar, ristoranti e mense aziendali offrono menu vari e, volendo, anche dietetici, perfettamente compatibili con un programma ipocalorico o salutistico. Basta imparare a scegliere piatti nutrienti e leggeri e fare un po’ di attenzione ai condimenti e alla qualità.
Di seguito qualche consiglio per le situazioni in cui il pasto viene consumato su tavole diverse dalla nostra.
- Al ristorante :sarebbe meglio evitare di fare un pasto completo, con primo, secondo e contorno, frutta e dolce ma scegliere invece un semplice piatto unico come un bell’antipastonutriente oppure un secondo. Mangiare un piatto unico è, infatti, un’ottima idea per non trasformare la cena fuori in un evento ipercalorico. Il consiglio poi è di ordinare sempre contorni o secondi senza condimento affinché si possano condire in autonomia. Evitare gli antipasti e i piatti fritti e cercare di non spiluccare pane e grissini durante l’attesa. Evitare alcol e bevande gassate e consumare invece acqua naturale. A cena sarebbe preferibile non ordinare una quantità̀ eccessiva di verdura cruda, perché́ rallenta la digestione.
- In pizzeria: lapizza da evitare è, soprattutto, quella ai 4 formaggi che può superare anche le 1000 calorie, meglio una marinara che si trova al di sotto delle 600 calorie o scegliere pizze bianche o con
il solo pomodoro senza mozzarella.
- Al lavoro : è possibile preparare cibo da asporto e conservarlo in contenitori dedicati. Portare il condimento a parte in un barattolino di vetro e utilizzarlo al momento.
- In palestra o a passeggio : avere sempre a disposizione qualcosa da mangiare, quando si va in palestra o si esce per un allenamento o una passeggiata al parco, può̀ essere un buon modo per controllare la propria alimentazione e non farsi mai mancare nulla di buono. Sono utili una manciata di mandorle, anacardi o noci.
- In mensa: molte persone dispongono di una mensa sul posto di lavoro e non hanno modo di portarsi il cibo da casa. Per poterne usufruire in modo salutare senza alterare i propri programmi, scegliere le pietanze più̀ semplici, come il riso in bianco, le patate lesse, le insalate, la carne o il pesce, e condirli da soli con spezie e condimenti tenuti nella borsa in piccoli barattoli.
- A casa di amici e parenti: ci si può offrire per portare qualcosa di pronto da casa, se non fosse possibile portare del cibo preparato in casa, lo si può acquistare in posti sicuri oppure mangiare a sufficienza prima di recarsi all’invito e spizzicare il meno possibile.
- Al bar: prediligere la macedonia di frutta senza zucchero al succo di frutta, il tè verde al caffè, il latte vegetale (no soia) oppure il latte senza lattosio al latte tradizionale, l’insalata di riso alla frittura (che è fatta con oli di semi), il petto di pollo alla griglia alla cotoletta, le verdure grigliate o scondite (da condire da sé) alle verdure intrise nell’olio. Basta solo guardare attentamente nel banco del bar per scoprire di poter mangiare qualcosa di buono e salutare anche fuori casa.
Tuttavia è vero anche che il mangiare fuori casa in compagnia di amici fa bene all’ umore e mantenendo quotidianamente un’alimentazione bilanciata, con la giusta proporzione di verdure, frutta, carboidrati, proteine e grassi, uscire a pranzo o a cena fuori una volta a settimana è senz’altro fattibile.
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Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.