OTITE E ALIMENTAZIONE – Dr.ssa Cultrera Concetta

OTITE E ALIMENTAZIONE

otite

Un’alimentazione scorretta e non adeguata con il tempo, può generare un indebolimento delle difese immunitarie. Un sistema immunitario debole genera l’ingresso di agenti patogeni esterni nel nostro organismo e ciò si verifica soprattutto in persone geneticamente predisposte , in particolare nei bambini, causando un’infiammazione dell’apparato uditivo, ovvero l’otite.

L’otite è un’infiammazione dell’orecchio, quasi sempre accompagnata da dolore. Si tratta di un disturbo di cui soffrono soprattutto i bambini in tenera età, ma che può colpire spesso anche le persone adulte predisposte a questo tipo di disturbo. In caso di otite esterna i sintomi più comuni sono l’arrossamento del padiglione auricolare, il prurito, e un dolore persistente e intenso all’orecchio. Nell’otite media, ovvero nella parte più interna il dolore può essere accompagnato da udito ovattato, fischi, fuoriuscita di pus e in certi casi anche febbre.

Secondo la Medicina Ufficiale la causa può essere la diffusione di un’infezione che ha precedentemente colpito le prime vie respiratorie (mal di gola, laringite, sinusite, raffreddore, ecc.) per via del passaggio delle secrezioni infette nel condotto uditivo. Spesso per curare l’otite viene seguita una terapia antibiotica ma non bisogna sottovalutare l’importanza dell’alimentazione.

L’alimentazione è, infatti, strettamente correlata al buon funzionamento dell’intestino, sede principale del sistema immunitario, ma anche di tutti gli altri organi del corpo umano (stomaco, reni, fegato, pancreas, polmoni, ecc.). Se si  mangia correttamente sarà il nostro stesso sistema immunitario a difenderci dall’attacco dei nemici esterni, come virus e batteri.In presenza di un sistema immunitario forte e reattivo, infatti, virus e batteri patogeni non sarebbero in grado di scatenare un’otite, con tutto ciò che ne consegue (dolore, calo dell’udito, acufeni, ecc..).

Ci sono alcuni alimenti che possono favorire lo sviluppo di un’otite. Di seguito i principali:

  • Dolci cremosi: gelati, panna, mascarpone, creme e budini a base di latte, cioccolato a latte, tiramisù, torte, ecc.;
  • Latte e derivati: formaggi, yogurt, burro, creme e altri alimenti che contengono latticini;
  • Carne di maiale: bistecca di maiale, cotechino, salsicce, mortadella e salumi vari.

Questi alimenti possono causare l’indebolimento del sistema immunitario e quindi provocare  infezioni batteriche, inclusa l’otite.

Esistono alcuni consigli utili da seguire per curare l’Otite:

  • Il digiuno viene considerato uno dei rimedi naturali più potenti, smettendo di mangiare, infatti, il corpo non dovrà concentrarsi anche sulla digestione e sarà quindi libero di incanalare ogni energia sulla depurazione del corpo.
  • Lavaggi del naso: Un altro rimedio naturale per l’otite è il lavaggio del naso con acqua tiepida-calda e sale. Questo rimedio serve per sciogliere il catarro accumulato all’interno del condotto uditivo. L’acqua calda salata ha un’azione antibatterica ed antinfiammatoria, aiuta a combattere l’infezione e sciogliendo il catarro, migliora la percezione uditiva.

In conclusione seguire una dieta alimentare corretta, bilanciata e ricca di vitamina B9 è il primo passo per proteggere il proprio udito. Il consiglio è di affidarsi alla classica dieta mediterranea che si fonda su un’alimentazione ricca di frutta, verdura e cereali. In particolare, le quattro vitamine che proteggono i neuroni dai radicali liberi sono: l’acido folico che abbonda nei legumi e in tutte le verdure a foglia verde; la vitamina E, presente in abbondanza in semi e frutta secca; la vitamina B6, di cui sono ricchi cereali integrali, banane e patate dolci; la vitamina B12, presente negli alimenti di origine animale. La bilanciata combinazione di questi alimenti costituisce la perfetta dieta per l’orecchio e il modo migliore per salvaguardare il proprio benessere uditivo.


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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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