E’ un dato di fatto che consumiamo troppo sale e questo consumo eccessivo è pericoloso sia per la nostra salute che per la linea.
Questo abuso di sale non è tanto causato dalla presenza costante della saliera sulle nostre tavole, ma piuttosto dalle quantità di sale presenti negli alimenti. I tre quarti del cloruro di sodio che ingeriamo, infatti, derivano da prodotti salati durante la loro preparazione artigianale o industriale: pane e prodotti di panetteria, salumi, formaggi, piatti pronti, pizze, torte salate, minestre in scatola, sandwich, cereali e anche succhi di frutta, bibite, latticini zuccherati e biscotti.
Il sale (ossia il cloruro di sodio), è senz’altro un elemento essenziale per diverse funzioni fisiologiche e per l’omeostasi cellulare, ovvero per mantenere l’equilibrio biochimico dell’organismo intorno a determinati parametri che ne consentono un normale funzionamento. In particolare, è grazie all’equilibrio potassio/sodio che si realizza l’equilibrio idrico del corpo. Se non si consuma sale a sufficienza, si può andare incontro alla disidratazione. La quantità necessaria però per questi scopi è piuttosto bassa, 500 milligrammi al giorno, una soglia ampiamente superata nell’alimentazione quotidiana , in America è addirittura oltre sei volte questa soglia.
Un’alimentazione basata su un eccesso di sale provoca danni non indifferenti al nostro organismo. L’eccesso di sodio, infatti, fa male a cuore, vasi sanguigni, reni e cervello. Lo sostiene una ricerca dell’Università del Delaware negli Stati Uniti che ha indagato gli effetti del consumo di sale sull’organismo al di là dei noti effetti sulla pressione sanguigna. Anche chi ha la fortuna di mangiare cibi molto salati senza subire sbalzi di pressione, farebbe bene a limitarne il consumo per proteggere la propria salute.
Stando ad un’altra ricerca pubblicata su Journal of the American College of Cardiology, l’eccesso di sodio colpisce sfavorevolmente numerosi organi. Assumere troppo sale (più di 4-5 gr al giorno) fa male allo stomaco, aumenta le quantità di calcio nei reni compromettendone la funzionalità renale, aumenta il rischio di ipertensione arteriosa ed è fonte di malattie, cardiache e cerebrali. Un’alimentazione ad alto contenuto di sale, infatti, può condurre all’ipertrofia del ventricolo sinistro, ovvero all’aumento della massa muscolare della camera principale del cuore deputata a sospingere il sangue in periferia.
Troppo sale può anche rendere più sensibili le cellule del sistema nervoso simpatico. Dati sperimentali indicano che sono interessate particolarmente quelle zone del cervello da cui partono gli stimoli simpatici che regolano il funzionamento del cuore e la vasocostrizione periferica. Ne deriva un eccesso di attività simpatica sul cuore con maggior rischio aritmico e ischemico cardiaco e di arteriopatia obliterante agli arti periferici.
Il consumo eccessivo di sale favorisce inoltre la ritenzione idrica e la formazione di edemi. Infine, il sale stimola l’appetito: dunque più una pietanza è salata, più si ha voglia di continuare a mangiarne. Il sale può essere, quindi, anche se indirettamente, responsabile dell’aumento di peso.
Ma cosa si può fare per ridurre l’assunzione di sodio e proteggere così l’organismo?
Ciascuno di noi può scegliere alimenti a basso contenuto di sodio, leggendo bene le etichette riportate sui prodotti. Molte sostanze usate per la conservazione dei cibi lo contengono. Consumare meno sale è necessario se si vuole preservare la propria salute. Per farlo, basta cambiare le proprie abitudini e, soprattutto, resistere anche se l’alimentazione sembra insipida. Dopo 3-4 settimane circa, le papille gustative diventeranno più sensibili al sapore salato e si accontenteranno di meno sale.
CONSIGLI UTILI:
- Togliere la saliera della tavola: Spesso aggiungiamo altro sale sui piatti dopo aver assaggiato. È meglio salare in cucina mettendo solo il sale necessario. Evitare se possibile di usare il sale grosso, i cui cristalli ingombranti favoriscono il sovra-consumo.
- Evitare i piatti che contengono più di 1gr di sale per porzione: Spesso, il tasso di sale è indicato sull’etichetta o, in caso contrario, è calcolabile moltiplicando per 2,5 quello di sodio.
- Sostituire il sale con aromi e spezie: Per la maggior parte, il sale può essere sostituito da condimenti, aromi e spezie che hanno il potere di aumentare il gusto degli alimenti. Le spezieaiutano ad insaporire i cibi in modi sempre nuovi e fantasiosi, evitando allo stesso tempo fastidiosi gonfiori e ritenzione idrica, causati invece da un uso eccessivo di sale.
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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.