IL REGIME ALIMENTARE DEI FRUTTARIANI – Dr.ssa Cultrera Concetta

IL REGIME ALIMENTARE DEI FRUTTARIANI

fruttariani

Possiamo alimentarci solo con la frutta? Si discute spesso su questo argomento e sul fatto se sia realmente possibile o meno basare tutta la propria alimentazione su questa tipologia di alimenti ma in realtà sembra che questo stile di vita stia prendendo sempre più piede.

Il regime alimentare dei fruttariani non è altro che una severa forma di dieta vegana che genericamente è limitata al consumo di frutta fresca e frutta secca. Vengono totalmente esclusi i prodotti di origine animale, le piante e i semi. Per i fruttariani, infatti, l’uomo in origine si è nutrito esclusivamente di frutti dolci trovati sugli alberi o caduti per terra e pertanto secondo questa tipologia di alimentazione si ritiene che il nostro corpo sia fatto in modo tale da poter ingerire per la propria sussistenza solo questi alimenti. I fruttariani non mangiano né carne e né pesce, ma solo frutta dolce e ortaggi. E ciò non deve sembrare affatto una stranezza, perché anche melanzane, pomodori, zucchine e cetrioli, così come i cereali, non sono altro che i frutti delle rispettive piante.

Sorge dunque spontaneo chiedersi in cosa consiste la loro alimentazione quotidiana? Come si nutrono ogni giorno? I fruttariani possono scegliere tra sette gruppi principali di frutti:

  • frutti acidi come agrumi, ananas, fragole, melograni, kiwi, mirtilli e mele;
  • frutti a bassa componente acida, quali mele dolci, ciliegie, lamponi, more, mirtilli, pesche, pere, papaya, fichi, albicocche e mango;
  • semi: girasole, sesamo, zucca e zucchina;
  • frutta secca: datteri, fichi, prugne secche e altro;
  • frutti dolci: banane, uva, meloni e cachi;
  • noccioline: noci pecan, mandorle, anacardi, noci macadamia, pistacchi, pinoli, nocciole;
  • frutti oleosi: avocado, noci di cocco e olive.

Il fruttariano ed esperto David Wolfe ritiene che sia meglio mangiare solo un tipo di frutta alla volta e attendere 45 minuti prima di assumerne un altro tipo, mentre la fondazione Fruitarian raccomanda di attendere almeno 90 minuti tra i vari tipi di frutti. Se una persona avverte ancora fame dopo aver mangiato un tipo di frutta, dovrebbe continuare ad assumerne una maggiore quantità dello stesso tipo, finché non si sentirà soddisfatto.

Nella dieta fruttariana è possibile mangiare ogni volta che si ha fame e senza contare le calorie, dunque prestando esclusivamente attenzione al tipo di frutta scelto. La frutta contiene già una ottima quantità di acqua, dunque a differenza delle altre diete non bisogna assumerne 1,5 o 2 litri al giorno, ma molto meno.

Di seguito un esempio di menu tipico di un fruttariano:

  • Prima colazione: il succo di tre o cinque limoni immediatamente dopo il risveglio, un po’ di uvetta e un po’ di melone;
  • Metà mattina: mele, ananas, fichi, pere, uva, prugne gialle, kiwi e cetrioli, a quantità libere;
  • Pranzo: arance o mandarini, pesche, albicocche e papaya nelle quantità desiderate;
  • Metà pomeriggio: mango, ciliegie, fragole, prugne, cachi, melograno, anguria e pomodoro, sempre della quantità desiderata;
  • Cena: uva, more e lamponi;
  • Dopo cena : mango, ciliegie, fragole, prugne rosse, cachi, melograni, anguria e pomodori).

 

I rischi di una dieta solo a base di frutta

La maggior parte delle persone che provano a seguire tale regime dietetico rinuncia dopo poco tempo perché è davvero difficile essere costanti, data l’estrema rigidità. Tra l’altro vi sono vari effetti negativi derivanti dal seguire una dieta di questo tipo, che includono un’ossessione per il cibo, un possibile isolamento sociale, problemi psicologici e spesso una forte sensazione di fame.

Sono anche tanti i rischi per la salute: il fruttarismo è più restrittivo del già limitato veganismo e aumenta ancor più le possibilità di carenze nutrizionali. Secondo l’Health Promotion Program della Columbia University, una dieta fruttariana può causare carenze di calcio, proteine, ferro, zinco, vitamina D, vitamina B e acidi grassi essenziali.Per tale motivo, chi è assolutamente deciso a intraprendere tale tipo di dieta potrebbe optare per un 50% di dieta fruttariana e un 50% di una dieta più classica, così da introdurre i nutrienti necessari al corretto funzionamento dell’organismo. La dieta fruttariana è assolutamente da evitare quando si parla di bambini.


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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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