Intolleranza al glutine – Dr.ssa Cultrera Concetta

Intolleranza al glutine

L’intolleranza al glutine è molto importante, perché comprende un elevato numero di persone. Il glutine è una proteina presente in tanti cereali (frumento, segale, orzo ecc….) una cui parte non riesce ad essere assorbita dall’intestino dei soggetti affetti da questa particolare intolleranza alimentare.

In questo caso si parla di celiachia.

Il glutine è una lipoproteina di elevato valore proteico, tanto da essere impiegata con grande frequenza come sostituto della carne in molte diete vegetariane. Grazie alla sua capacità di conferire elasticità agli impasti, pur non incidendo sul sapore, è largamente utilizzato in un gran numero di preparazioni da forno, ma anche in molti farmaci in pastiglie o tavolette.

La celiachia, è un’intolleranza cronica al glutine, un complesso di proteine presenti nel grano e in altri cereali (orzo, segale,farro, kamut, sorgo, spelta, triticale, ecc) che attiva una risposta immunologica in persone geneticamente predisposte». La predisposizione genetica è conferita dalla presenza dei geni HLA-DQ2 e/o HLA DQ8. Negli individui portatori dei geni predisponenti, il glutine può scatenare una reazione immunitaria con conseguente produzione di auto-anticorpi e di molecole infiammatorie (citochine) che vanno a danneggiare la mucosa intestinale (atrofia dei villi, infiltrazione della mucosa con cellule infiammatorie), alterando la permeabilità dell’intestino. La diagnosi si basa proprio su queste caratteristiche: presenza nel sangue (il prelievo va fatto mentre il soggetto segue una dieta contenete glutine) di elevati livelli di anticorpi (anti-transglutaminasi IgA e anti-endomisio); appiattimento dei villi intestinali rilevato alla biopsia della seconda porzione del duodeno effettuata durante una gastroscopia.

La celiachia, è considerata tipica dell’età pediatrica ,però può comparire più o meno acutamente in un periodo qualsiasi della vita, molto spesso dopo un evento stressante quale una gravidanza o un intervento chirurgico o una infezione intestinale o un forte stress professionale.
Le manifestazioni cliniche della malattia celiaca sono assai varie: alcuni soggetti presentano un quadro classico di malassorbimento con diarrea, perdita di peso e carenze nutritive multiple, altri, invece, riferiscono uno o più sintomi cronici spesso estranei all’apparato digerente. Sono disturbi comuni i crampi, la debolezza muscolare, i formicolii, le emorragie, il gonfiore alle caviglie, i dolori ossei, la facilità alle fratture, le alterazioni cutanee, le afte, i disturbi psichici; molto frequente anche l’anemia da carenza di ferro. Infine esistono soggetti affetti da celiachia che non lamentano sintomi o nei quali i disturbi sono talmente modesti da non richiedere l’intervento del medico; vengono diagnosticati solo perché nell’ambito familiare c’è un altro membro affetto da celiachia.
Spesso alla  celiachia sono associate malattie quali il diabete, l’artrite reumatoide, l’epatite cronica attiva, le alterazioni della tiroide, la dermatite erpetiforme.

Se si è accertato di soffrire di celiachia, occorre  seguire un apposita dieta priva di glutine, con l’esclusione di alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza ecc.. Ciò, risulta l’unico sistema di cura efficace, che comporta però, attenzioni notevoli ed una scrupolosa igiene di tutto ciò che viene a contatto con il cibo, per eliminare anche le più piccole tracce di farina da ogni stoviglia. Ciò comporta un forte sforzo in ambito di educazione alimentare, poiché l’inavvertita assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può causare gravi danni alla salute.
La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che garantisce a chi soffre di malattia celiaca un perfetto stato di salute. Oggi esistono fortunatamente alimenti alternativi , creati proprio per le persone intolleranti al glutine, che si possono acquistare nelle farmacie e nei supermercati.
Mentre per la celiachia i criteri diagnostici sono chiari e non lasciano adito a dubbi, molto più controversa è la diagnosi di “sensibilità al glutine non celiaca”(NCGS). «Quando il risultato delle analisi è negativo, ma la persona riferisce che i suoi sintomi sono alleviati o scompaiono con la dieta senza glutine, questa persona si auto-definisce  (perché questa non è una diagnosi medica) “intollerante” al glutine o affetto da “sensibilità al glutine di tipo non celiaco” (o gluten sensitivity)».

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