ALLERIGIA ALLE PROTEINE DEL LATTE – Dr.ssa Cultrera Concetta

ALLERIGIA ALLE PROTEINE DEL LATTE

allergia-latte

Per allergia alle proteine del latte vaccino si intende la reazione allergica dell’organismo ad alcune proteine del latte di mucca, alimento che sta alla base del latte per l’infanzia e che è presente in moltissime preparazioni alimentari.

Questo tipo di allergia deve essere distinta dall’intolleranza al lattosio e non deve essere confusa con le intolleranze alimentari. Infatti, questi due disturbi apparentemente uguali hanno, in realtà, hanno caratteristiche ben distinte tra loro: alla base delle malattie allergiche vi è un’alterazione dei normali meccanismi di difesa del corpo, che tendono ad azionarsi nei confronti di sostanze riconosciute come pericolose dall’organismo. Di fatto, contrariamente all’intolleranza, nel caso delle allergie vi è una produzione di anticorpi che si manifesta a prescindere dalla quantità di alimento o sostanza “pericolosa” ingerita, ovvero anche una piccolissima dose è sufficiente per scatenare la reazione allergica .

L’intolleranza alimentare, invece, è una tendenza a sviluppare ipersensibilità nei confronti della sostanza o dell’alimento “pericoloso” e, tranne che in alcuni rari casi, è legata alla quantità ingerita (dose-dipendente).

Il latte vaccino si compone di diversi tipi di proteine: le più abbondanti sono dette caseine, poi vi è una soluzione chiamata siero del latte che contiene acqua, lattosio (zucchero del latte), lattoglobuline e lattoalbumine (proteine del siero del latte).

Nell’allergia al latte, sono proprio le caseine, le lattoglobuline e le lattoalbumine a scatenare la reazione allergica, esattamente come accade per altri alimenti, farmaci o pollini. Solitamente, l’allergia alle proteine del latte di mucca tende a scomparire dopo il primo anno di vita del bambino ed è molto raro che persista oltre i tre-quattro anni d’età. Tuttavia, per prudenza, è opportuno che i bambini che hanno sofferto di questa allergia siano tenuti sotto controllo anche dopo i quattro anni.

L’allergia alle proteine del latte vaccino presenta un ampio spettro di sintomi, quali: disturbi gastrointestinali, come vomito o diarrea, disturbi dermatologici, come eczemi, dermatiti oppure orticaria; disturbi respiratori, come asma, tosse, broncospasmo, etc. Nei casi più seri, è possibile anche la comparsa di una reazione immediata come lo shock anafilattico .

Se il bambino è allattato artificialmente, l’allergia compare di solito verso il secondo mese di vita, mentre se è allattato al seno si manifesta generalmente al momento dello svezzamento o del passaggio al latte artificiale. Talvolta, i sintomi dell’allergia al latte possono comparire anche nel bambino allattato al seno a causa del possibile passaggio delle proteine del latte vaccino (derivanti dall’alimentazione della mamma) nel latte materno.

Alimenti da evitare

Latte vaccino, latte condensato e yogurt; Formaggi e formaggini, compreso quello di soia (tofu); Burro, panna, margarine; Besciamella e maionese; Cioccolato e dolci in generale, compresi budini e dessert, creme per dolci, creme vegetali, frappè, gelati, sorbetti e alcune gomme da masticare; Salsiccia, bresaola, prosciutto cotto e wurstel; Carne di vitello, carne bovina, carne in scatola, ripieni per arrosti, polpette, polpettoni e hamburger preconfezionati; Pane o grissini al latte, cereali da prima colazione, farine lattee e muesli; Pizza bianca e rossa, preparati base per pizza; Ragù pronto e zuppe in scatola; Snack (dolci o salati) come merendine confezionate, brioches, barrette dolci, etc. Caffè e cappuccino istantanei.

Alimenti consigliati in caso di allergia al latte vaccino.

Verdure crude e cotte. La varietà nella scelta permette di introdurre correttamente tutti i sali minerali, le vitamine e gli antiossidanti necessari per l’organismo del bambino; Frutta. Anche in questo caso, scegliere frutti di tipo e colore diversi consente di apportare nel modo giusto tutti i sali minerali, le vitamine e gli antiossidanti necessari per l’organismo del piccolo.

Attenzione ai frutti potenzialmente allergizzanti (es: fragole, pesche, agrumi, etc.); Farinacei semplici (controllare le etichette); Carni, escluse quelle precedentemente citate; Legumi; Acqua, da assumere in quantità crescenti in base all’età del bambino.


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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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