LA VITAMINA H IN QUALI ALIMENTI SI TROVA – Dr.ssa Cultrera Concetta

LA VITAMINA H IN QUALI ALIMENTI SI TROVA

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La vitamina H, meglio conosciuta con il nome di Biotina, è un nutriente molto importante per il nostro organismo per poter funzionare nel migliore dei modi. In particolare, per il buon funzionamento delle nostre cellule, per la loro crescita e per il loro sviluppo.


Questa preziosa vitamina ci permette, infatti, di utilizzare l’energia contenuta negli alimenti, interviene nella sintesi degli acidi grassi e nel metabolismo delle proteine. Inoltre, è un cofattore di enzimi chiamati carbossilasi, responsabili della metabolizzazione di grassi, proteine, e carboidrati in energia disponibile per il nostro corpo.

Può essere assunta con gli alimenti che mangiamo o attraverso integratori, poiché il corpo umano non è in grado di sintetizzarla autonomamente se non in minima parte.

Il nostro fabbisogno giornaliero di biotina è in realtà molto ridotto. Gli studi non hanno evidenziato un livello di assunzione raccomandato. Tuttavia, è sempre bene, tenere presente che il dosaggio più appropriato dipende da molti fattori e condizioni, come lo stato di salute. Pertanto bisogna sempre effettuare un consulto medico.

Vista la sua importanza per migliorare il nostro stato di salute, bisogna assumere la vitamina H in caso di carenza della vitamina stessa. Inoltre viene consigliata in combinazione con altre sostanze anche per contrastare la caduta dei capelli, la fragilità delle unghie, la depressione lieve e il diabete.

Raramente si verificano casi di carenza di vitamina. Da un lato poiché il fabbisogno dell’organismo è molto basso e dall’altro perché è una vitamina molto diffusa tra gli alimenti. In alcuni casi però è possibile avere dei livelli insufficienti di questo coenzima. Ad esempio durante la gravidanza, per uno stato di malnutrizione o a causa di una rapida perdita di peso.

Sembra inoltre che anche il diabete possa portare a livelli insufficienti di questa vitamina. Purtroppo non esistono analisi di laboratorio in grado di rilevare in modo affidabile la carenza di biotina. Per questo per riconoscere questo tipo di problema è necessario basarsi esclusivamente sull’analisi della presenza dei suoi possibili sintomi.

Ma vediamo in particolare quali alimenti la contengono: pesci di mare (tutti), carne di bue, vitello, maiale, agnello, pollo, latte, formaggi, uova ( il tuorlo ne è particolarmente ricco), lievito di birra, pomodori, piselli, carote, funghi, lattuga, cavolfiore, spinaci, fagioli, mele, noci.

Gli effetti della vitamina H sono dunque tantissimi: migliora l’aspetto delle unghie, la salute della pelle e quella dei capelli. In particolare dona alla cute un aspetto migliore e una maggiore idratazione, alleviando i sintomi della dermatite, anche di quella seborroica.

La biotina è molto importante anche perché aiuta l’organismo a servirsi opportunamente di altre vitamine, tra cui alcune del gruppo B. Fra queste c’è anche l’acido folico, che è fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso nel feto( per questo motivo l’assunzione di vitamina H è considerata fondamentale durante le prime settimane di gravidanza).

Come accorgersi se si ha o meno carenza di vitamina H ?

La mancanza di biotina è segnalata da disturbi della pelle (dermatite secca desquamativa, soprattutto) e calvizie (in particolare alopecia), da un senso generale di affaticamento e sonnolenza insieme a dolori muscolari.Inoltre in assenza di quantità adeguate di biotina i capelli possono assottigliarsi e perdere il loro colore naturale. Le irritazioni cutanee sono invece caratterizzate da squame rossastre concentrate principalmente attorno agli occhi, al naso e alla bocca. Nemmeno il sistema nervoso viene risparmiato, e oltre che con il senso di stanchezza e problemi cutanei ci si può ritrovare alle prese con i sintomi di depressione o di esaurimento, con allucinazioni e con pizzicori alle braccia e alle gambe.

 


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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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