
Il rabarbaro è una pianta erbacea perenne che cresce soprattutto in Europa e Asia ed ha un aspetto che ricorda molto il sedano. Il suo sapore è amaro ed è considerato un ottimo rimedio naturale per regolarizzare l’intestino.
Le proprietà e i benefici più importanti
Il rabarbaro contiene molti sali minerali, tra i quali calcio, fosforo, ferro, potassio, manganese, magnesio e selenio. E’ molto ricco di vitamine, in particolare B1, B2, B3, B5, B6, K , J e beta-carotene e contiene dei composti fenolici come l’acido gallico, l’acido tannico e quello cinnamico.
Il rizoma del rabarbaro viene utilizzato come ingrediente principale per infusi e tisane che aiutano il fegato, favoriscono la digestione e la regolarità intestinale. Questa pianta, infatti, è in grado di influenzare i movimenti del colon e stimolare le contrazioni, garantendo una più rapida evacuazione, per cui è indicata per chi soffre di stitichezza anche se bisogna prestare attenzione alle dosi utilizzate, in quanto in eccesso potrebbe trasformarsi in un lassativo.
È considerato un depuratore del sangue, nonché un potente protettore della mucosa intestinale, grazie al suo effetto antisettico, antispasmodico, emolliente e tonico; ha pochissime calorie, per cui, insieme alla sua azione stimolante sul metabolismo dei grassi, è ottimo da utilizzare durante una dieta e per tenere sotto controllo il colesterolo.
Oltre ad essere un valido aiuto per regolarizzare le funzionalità intestinali, il rabarbaro possiede ottime proprietà per combattere anche altri disturbi. Per i bambini ad esempio può essere una soluzione contro il dolore della dentizione e può aiutare a combattere la perdita di appetito; inoltre può essere utilizzata per la cura di scottature e affezioni cutanee.
In cucina si presta a diversi utilizzi, in abbinamento a molti piatti zuccherati oppure abbinata a carne, pesce, formaggio, verdure e la frutta. Si consiglia prima di assumere il rabarbaro di consultare il proprio medico in quanto le dosi hanno un ruolo essenziale per i suoi effetti benefici. La controindicazione principale è legata all’uso eccessivo che può trasformarlo in un lassativo e viene anche sconsigliato alle donne durante la gravidanza e l’allattamento, ai bambini sotto i due anni di età e ai soggetti che soffrono di problemi gastro-intestinali, soprattutto coliti
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Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.