I disturbi metabolici racchiudono diverse patologie che riguardano il metabolismo dei nutrienti contenuti negli alimenti.
Si tratta di malattie causate da un’alterazione dei processi biochimici che consentono alla cellula di utilizzare e scomporre sostanze in composti più semplici per assimilarli e ricavarne energia. Sostanze che ingeriamo con la dieta, come i carboidrati (zuccheri), le proteine e i lipidi (grassi).
Queste disfunzioni possono essere ereditarie, causate cioè da un gene difettoso, tramandato in famiglia, che provoca la carenza di proteine in grado di far avvenire le reazioni chimiche del metabolismo chiamate enzimi. In alternativa alle patologie di carattere ereditario, ci sono anche malattie che vedono una predisposizione famigliare tra queste la celiachia e le allergie alimentari.
Inoltre i disturbi metabolici possono essere attribuiti a diversi fattori, ovvero una combinazione di elementi genetici, ambientali e legati allo stile di vita, per questo è importante prestare attenzione ad alimentazione e forma fisica.
Oggi si parla anche di sindrome metabolica cioè una serie di fattori di rischio che aumentano notevolmente la probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari e diabete. Questi fattori comprendono accumulo eccessivo di grasso corporeo, elevati valori di colesterolo cattivo, di trigliceridi e ipertensione arteriosa, oltre a resistenza all’insulina.
La sindrome metabolica è considerata uno stato infiammatorio cronico e gli squilibri generati dalla sindrome metabolica possono facilmente compromettere le funzionalità renali e portare a diabete.
Molte patologie metaboliche trovano risoluzione totale nella dietoterapia, che spesso deve essere seguita per tutta la vita. Non curare un’intolleranza al glutine o al lattosio può provocare, infatti, delle infiammazioni a livello gastrointestinale, lo stesso accade per quasi tutti i disturbi metabolici. Se non trattati adeguatamente già dall’inizio possono causare gonfiori, gastriti, cefalee e/o varie reazioni cutanee.
L’alimentazione dunque può aiutare l’individuo sia a sfiammare l’apparato digerente sia a gestire la problematica attraverso la consapevolezza di ciò che può o meno mangiare.
Alimenti consigliati
Nel trattamento della sindrome metabolica è spesso utile una perdita di peso, anche modesta. È raccomandato alimentarsi con cibi ricchi di nutrienti, ma poco calorici, meglio se di origine vegetale tra questi:
- frutta e verdura più volte al giorno e legumi in sostituzione della carne.
- il pesce, soprattutto quello azzurro (sarde, sardine, alici, sgombri ecc.),ricco di grassi omega-3.
- i cereali (pasta, riso e pane)
- Piccole quantità di olio d’oliva, noci e mandorle garantiranno l’ottimale apporto di grassi.
- Tra le bevande, il thè verde possiede proprietà vantaggiose nella prevenzione delle patologie cardiovascolari.
- Latte e derivati, soprattutto magri (latte scremato, yogurt magro, ricotta, ecc.) proteggono dalla sindrome metabolica e aiutano a mantenere sotto controllo la pressione arteriosa.
Alimenti da evitare
- Gli alimenti ricchi di grassi tra questi i dolci, gli insaccati, i piatti conditi con abbondanti olio o burro.
- I prodotti da forno industriali, quali fette biscottate, crackers, grissini e biscotti, sono notevolmente più calorici del pane e contengono grassi che aumentano il colesterolo LDL (“cattivo”).
- Le carni rosse (bovino, suino, cavallo) e quelle conservate (salumi) favoriscono le malattie cardiovascolari e pertanto vanno sostituite con legumi, pesce o formaggio.
- Le bevande zuccherate (bibite gassate, thè zuccherato, succhi di frutta) apportano zuccheri semplici che favoriscono l’aumento di peso e l’innalzamento dei trigliceridi plasmatici.
- Le bevande alcoliche hanno un elevato contenuto calorico e aumentano la trigliceridemia.
- Il sale da cucina e gli alimenti salati (salumi, alimenti in scatola, ecc.) favoriscono l’innalzamento della pressione arteriosa.
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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.