Il salmone è un pesce d’acqua dolce e marina ed è tipico dei mari freddi del Nord (Norvegia, Svezia, Canada). Il salmone ha una carne morbida e gustosa con un sapore unico e delicato che sa meno di pesce rispetto ad altri pesci grassi come le sardine e gli sgombri.
Le sue proprietà nutrizionali lo rendono uno dei pesci più pregiati al mondo. È, infatti, una delle migliori fonti di acidi grassi omega-3 è una buona fonte di proteine, vitamine (vitamina B6, vitamina B12, tiamina, niacina), sali minerali (fosforo, selenio)
Il salmone è estremamente versatile e si presta quindi a diversi tipi di cottura. Può essere cotto in padella, al forno, grigliato, affumicato e può anche essere consumato crudo come sushi e sashimi.
Quali sono i benefici del salmone
Il salmone rientra tra i pesci grassi, vediamo di seguitomi benefici per il nostro organismo:
- Il fosforo è importante per la salute di ossa e denti, mentre il selenio permette il buon funzionamento degli antiossidanti cellulari.
- Possiede proprietà antinfiammatorie dovute alla sua ricchezza in acidi grassi omega-3.
- La vitamina B6 stimola le funzioni cerebrali e previene l’invecchiamento.
- la vitamina B12 svolge un ruolo prezioso nella produzione dei globuli rossi e nella formazione del midollo osseo.
- Aiuta a controllare il peso: il consumo regolaredi salmone aiuta a tenere sotto controllo il peso. Gli studi confermano che, come altri alimenti ricchi di proteine, aiuta a regolare gli ormoni che ti fanno sentire sazio.
- La niacina (o vitamina B3) favorisce la circolazione, protegge la pelle e favorisce la digestione degli alimenti.
- Migliora la vista: Secondo la ricerca, consumare salmonepotrebbe aiutare ad alleviare i sintomi della degenerazione maculare, la principale causa di cecità. Si ritiene che gli omega-3 migliorino il drenaggio del fluido intraoculare riducendo così il rischio di glaucoma e di pressione alta negli occhi.
- La tiamina infine (o vitamina B1) rilascia all’organismo l’energia indispensabile nella quotidianità.
È sempre bene consumare il salmone dopo averlo cucinato: il calore infatti annienta eventuali sostanze tossiche, come per esempio Anisakis, un parassita molto diffuso.
È importante sapere inoltre che una normativa europea (Regolamento CE 853/2004, sulla «Vendita e somministrazione di preparazioni gastronomiche contenenti prodotti della pesca destinati ad essere consumati crudi o praticamente crudi») obbliga chi vende o somministra pesce fresco a congelarlo a – 20 gradi per almeno 24 ore. Pertanto, prima di consumarlo crudo, è bene informarsi se sia stato effettuato il congelamento preventivo.
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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.