
L’epatite A è un tipo di infezione virale che colpisce in particolare il fegato. Il virus dell’epatite A viene contratto soprattutto per via “oro-fecale“, per questo motivo risulta più diffuso nei paesi caratterizzati da condizioni igieniche precarie.
I sintomi iniziali dell’epatite A si manifestano entro due mesi e sono simili a quelli dell’influenza: febbre, dolori articolari e muscolari, sensazione di malattia e spossatezza, e diarrea. Possono manifestarsi anche altri sintomi quali: ittero, minzione scura e feci pallide, prurito, fegato gonfio e tenero.
In Italia, l’epatite A viene contratta prevalentemente mangiando cibi crudi, talvolta vivi, come cozze, ostriche, vongole, fasolari ecc. questi, contaminati dai liquami di scarico possono indurre l’infezione. Il contagio può avvenire anche attraverso l’ingestione di acqua contaminata o di vegetali crudi, irrigati con acque inquinate.
Per ridurre il carico del fegato e facilitare la remissione dell’epatite A, è necessario seguire alcune regole dietetiche fondamentali:
- Abolizione dell’alcool etilico: quando necessario, è il cambiamento più importante per i soggetti con diagnosi di epatite.
- Eliminazione dei cibi e bevande spazzatura in quanto ricchi di grassi saturi o idrogenati, zuccheri raffinati, additivi alimentari e molecole tossiche. Tra questi cibi ci sono snack dolci e salati confezionati, patate, fritti, bevande dolci (gassate e non), caffè ecc.
- Limitare i cibi raffinati: molti processi come, ad esempio, la raffinazione e la sbiancatura delle farine, si basano su meccanismi chimico fisici che impoveriscono l’alimento di fibre, vitamine e minerali . Le vitamine vengono immagazzinate nel fegato che, se sofferente, potrebbe svolgere in maniera incompleta la sua funzione.
- Evitare i pasti eccessivi o i digiuni prolungati. Il fegato è responsabile del mantenimento glicemico che, in caso di digiuno, richiede un impegno metabolico significativo per la neoglucogenesi a partire dagli amminoacidi.
- Non bere acqua di rubinetto se di dubbia qualità in quanto possono essere presenti metalli pesanti e prodotti chimici inorganici tossici, tutti composti che il fegato malato non è in grado di processare in maniera ottimale.
Alimenti consigliati in caso si Epatite A
- Consumare frutta e verdura in abbondanza: consumarle ad ogni pasto, potendo scegliere, collocare la frutta a colazione e negli spuntini secondari, evitando di inserirla a pranzo e a cena per non aumentare troppo il carico glicemico.
- Assumere alimenti ricchi di vitamine e che contengono principi attiviepato-protettori; i principali sono il carciofo e il cardo mariano, grazie all’apporto di cinarina e silimarina.
- Consumare pesce azzurro(sgombro, maccarello, palamita, alici, sarde ecc.),oli vegetalispremuti a freddo(extravergine di oliva, di semi di lino, di noce ecc.) e semi oleosi(mandorle, sesamo ecc.).
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Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.