
Aggiungere ai piatti un po’di pepe, un po’ di peperoncino o altre spezie piccanti può contribuire a renderli più gustosi e più saporiti. Consumando alimenti piccanti, si attiva, inoltre, un segnale cerebrale che provoca dolore e, proprio in virtù di questa reazione, vengono rilasciate endorfine, i cosiddetti ormoni della felicità. Ecco perché dopo aver mangiato pietanze di una certa piccantezza ci sentiamo rilassati.
Il peperoncino, ad esempio, ha moltissime proprietà benefiche, stimola la circolazione sanguigna, ha proprietà antibatteriche, aiuta ad abbassare il colesterolo e attiva il metabolismo.
Il peperoncino aiuta, inoltre, a combattere la ritenzione idrica e l’ipertensione dovuta al consumo eccessivo di sodio. Le sue proprietà secondo recenti studi sono risultate interessanti anche nel caso di diabete di tipo 2 ma sono in corso studi per dimostrare la sua efficienza nella prevenzione di tumori.
Inoltre nell’intestino il peperoncino svolge un’azione antiputrefattiva e antifermentativa. Impedisce che le tossine passino nel sangue. È un’azione preventiva particolarmente utile in un tipo di alimentazione come quella moderna con cibi raffinati, senza scorie e una lunga permanenza del cibo nell’intestino.
In generale gli alimenti piccanti sono molto salutari, a patto che non si abbiano specifiche patologie del sistema gastrointestinale o allergie. Particolare attenzione deve essere usata nell’assunzione di questi alimenti da chi soffre di ulcere, gastroenteriti e cistiti, da donne in gravidanza o nel periodo di allattamento e nei bambini sotto i 12 anni che presentano un apparato digerente più delicato.
E’ importante non esagerare nelle quantità di cibi piccanti che si assumono, in quanto se si assumono delle dosi eccessive pepe e peperoncino possono irritare pesantemente le mucose interne, principalmente l’intestino e le vie urinarie, arrivando nei casi più gravi a causare la comparsa di tracce di sangue nelle urine.
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In conclusione per gli amanti del piccante esistono delle regole importanti:
- consumare cibo piccante non più di due volte alla settimana
- mangiare cibo piccante non a stomaco vuoto
- il peperoncino va usato in modiche quantità, all’interno di pasti che comprendano, preferibilmente, anche frutta e verdura freschi e latticini leggeri (che proteggono le mucose).
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Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.