IL RABARBERO REGOLA LA DIGESTIONE – Dr.ssa Cultrera Concetta

IL RABARBERO REGOLA LA DIGESTIONE

Il rabarbaro è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente in Europa e in Asia. Somiglia al sedano, ha delle coste verticali su cui si aprono al vertice grandi foglie di colore verde.

Il suo nome deriva dal greco e significa pianta dei barbari, proprio perché originaria del Tibet e della Cina. Qui viene impiegato per le sue proprietà terapeutiche già dai tempi antichi. In cucina, si utilizzano le coste e i piccioli fogliari  mentre l’uso delle foglie è sconsigliato per il loro elevato contenuto di acido ossalico.

Il rabarbaro è ricco di sali minerali tra cui calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio e selenio, oltre che di vitamine B1, B2, B3, B5, B6, K e J ebeta-carotene. Contiene anche composti fenolici acido gallico, acido cinnamico e acido tannico.

Il rizoma del rabarbaro si utilizza per  sostenere il fegato, regolare la digestione, oltre che per le sue proprietà lassative, motivo per cui non si deve eccedere con le dosi. Noto anche come antinfiammatorio della mucosa intestinale, antisettico, emolliente, antispasmodico, diuretico e tonico, ottimo per depurare l’organismo e il sangue.

Vediamo nel dettaglio le sue proprietà principali:

Abbassa il colesterolo: povero di grassi e di calorie, non contiene colesterolo e ne facilita l’eliminazione grazie alla buona presenza di fibre alimentari.

Astringente e Lassativo: se assunto in piccole dosi il rabarbaro ha proprietà astringenti, perché contiene anche tannini che hanno invece effetto astringente ed agisce anche come blando lassativo.

Dimagrante: contiene poche calorie, per questo motivo e per la sua azione stimolante sul metabolismo dei grassi, viene spesso inserito nelle diete dimagranti.

Antitumorale: Il rabarbaro è ricco di beta-carotene e di composti fenolici che proteggono i tessuti dai radicali liberi, ovvero gli scarti del metabolismo cellulare pericolosi perché possono trasformare le cellule sane in cellule cancerose.

Protegge le ossa: per la presenza di vitamina K e di calcio, che promuove la crescita ossea e ne stimola la riparazione in caso di danni.

Digestivo: in quanto stimola la secrezione dei succhi gastrici e della bile.

Favorisce la circolazione sanguigna: il ferro e il rame contenuto nel rabarbaro stimolano la produzione di nuovi globuli rossi, aumentando l’ossigenazione del sangue e la sua circolazione.

Scottature e ferite: grazie all’attività antinfiammatoria viene impiegato, per curare scottature e ferite.

Controindicazioni del rabarbaro

La maggiore controindicazione del rabarbaro è legata al suo uso eccessivo, per via del forte effetto lassativo. È comunque da evitare nelle donne in gravidanza e in allattamento, nei bambini sotto i due anni e nelle persone che soffrono di problemi gastro-intestinali come le coliti.

Le foglie di rabarbaro contengono ossalati in gran quantità, il loro impiego in cucina è sconsigliato a chi soffre di calcoli renali.


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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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