LA DIETA IN BIANCO QUANDO E PERCHE’? – Dr.ssa Cultrera Concetta

LA DIETA IN BIANCO QUANDO E PERCHE’?

Quando si hanno disturbi intestinali che causano diarrea o difficoltà digestive in genere è molto frequente seguire una dieta “in bianco”.Parlare di dieta in bianco deve essere intesa come un approccio alimentare volto ad evitare di appesantire l’apparato digerente e allo stesso tempo garantire i nutrienti minimi per non debilitare ulteriormente il fisico già provato dalla malattia.

Si tratta di un regime alimentare che non ci appesantisce, ma che allo stesso tempo sia sostenibile ed in grado di favorire un pieno recupero delle forze. Allo stesso tempo una dieta leggera come quella in bianco è utile per qualche giorno come  rimedio dopo un’abbuffata che provoca gonfiore e senso di pesantezza, prima di tornare gradualmente alla normale alimentazione.

Lo scopo principale del mangiare in bianco, quindi, è quello di evitare alcuni fastidi e favorire un completo recupero del benessere intestinale, per esempio a seguito di una gastroenterite virale (influenza intestinale).

Tipicamente “in bianco” vuol dire consumare alimenti:

  • poco conditi,
  • leggeri (facili da digerire)
  • che non aumentino troppo la motilità intestinale, in modo da contrastare i sintomi.

Ingredienti prìncipi di questo tipo di alimentazione sono cereali, riso e pasta, ma anche patate, carne bianca, pesce e poca verdura e frutta. Si tratta, ovviamente, di regime molto stringente (e per questo temporaneo) che spesso permette di raggiungere buoni risultati andando a ridurre o sopprimere l’assunzione di alcuni cibi, come ad esempio:

  • cibi contenenti lattosio (latte, latticini, ma anche alcuni salumi), per evitare la possibilità di fermentazione di questo zucchero che può causare gasgonfioredolore e diarrea;
  • cibi contenenti un alto quantitativo di fibre (verze, cavolfiori, broccoli, ceci, fagioli, piselli, fave), che sostanzialmente potrebbero avere lo stesso effetto del lattosio anche se attraverso una reazione diversa;
  • cibi grassi (condimenti come olio e burro o alcuni tipi di carne), che facilitano la motilità intestinale, che in questo caso è un effetto non voluto;
  • cibi eccitanti (caffè o bevande zuccherate), che agiscono a livello nervoso stimolando la peristalsi.

In un regime alimentare in bianco i condimenti vanno limitati al massimo, niente sale né olio, cottura preferibilmente al vapore, per aggiungere un po’ di sapore si possono utilizzare l’aceto o il limone.

Si raccomanda di masticare bene e a lungo e di privilegiare i seguenti metodi di cottura:

  • pasta/riso bolliti,
  • pesce e carne lessati, al vapore o ai ferri,
  • verdura cruda o, preferibilmente, lessata o stufata,
  • frutta fresca privata della buccia e cotta.

Ovviamente un regime del genere non può essere sostenuto per  lungo tempo e diventa importante parlarne con un medico in modo da verificare l’adeguatezza personale.


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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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