Il termine afta indica un’ulcera all’interno della cavità orale che causa la rottura della mucosa, definita come ulcera aftosa o stomatite aftosa e si può presentare con ferite singole o multiple di forma rotondeggiante. Può comparire ad ogni età ma in percentuale maggiore ne sono colpite le donne, bambini e ragazzi in età adolescenziale.
Le afte si presentano inizialmente con gonfiore sfociando poi in ulcere dolorose ricoperte da una patina biancastra, composta da strati di Fibrina, una proteina coinvolta nella coagulazione del sangue e si localizzano in particolar modo sulle labbra, guance, gengive e pavimento del cavo orale. Le afte si dividono in tre tipologie: minore ,maggiore ed erpetiforme.
Nella stomatite aftosa minore si evidenziano delle piccole ulcere che provocano dolore, rotonde e definite, con un’area centrale poco profonda. La stomatite aftosa maggiore è simile a quella minore ma le afte sono spesso più grandi e profonde, e il corso della malattia può durare per settimane o mesi. La stomatite aftosa erpetiforme invece è la meno frequente e presenta numerose afte piccole.
Le afte non si possono definire come disturbo grave ma sono sicuramente molto dolorose e creano disagio impedendo in alcuni casi di parlare o mangiare.
L’origine delle afte non è ancora molto chiara. A meno che non vengano causate da piccoli traumi della bocca come il mordersi accidentalmente la guancia durante la masticazione del cibo o mentre si parla, l’ipotesi più accreditata pare sia che le afte si formino in situazioni di stress psico-fisico o come segnale di infiammazione da cibo, o come spesso accade siano correlate ad intolleranze alimentari o malattie infiammatorie dell’ intestino che portano ad un malassorbimento di nutrienti (vedi la Celiachia, morbo di Crohn, Coliti) mentre se le intolleranze vengono gestite in modo adeguato ma le afte non tendono a scomparire è segno che sarebbe opportuno fare un controllo del tratto gastro-intestinale e magari un controllo della funzionalità epatica (fegato). Altri fattori scatenanti potrebbero essere:
- una carenza di vitamine del gruppo B o minerali tipo di Ferro, Zinco e folati
- Una cattiva igiene orale
- Squilibri ormonali e/o ciclo
- Problematiche gastriche come l’infezione da Helicobacterpylory
In ambito oncologico uno degli effetti indesiderati della chemioterapia o radioterapia è l’insorgenza di mucositi.
Un’ alimentazione volta a difendere l’organismo dallo stress e a rafforzare quelle che sono le nostre difese immunitarie può definirsi un’ ottimo rimedio per la guarigione di queste afte dolorose.
Sarebbe opportuno seguire un alimentazione disintossicante, di seguito alcuni alimenti consigliati:
- Prediligere sempre i cibi ricchi di vitamine (B, A, C, E), sali minerali e l’utilizzo di fermenti lattici.
In particolare la Vitamina B12: carne, pesce, pollame e formaggi, cereali integrali, tuorlo d’uovo una volta a settimana.
- Alimenti che contengono ferro (asparagi, spinaci, fagioli)
- Acido folico (vongole, fegato, lenticchie, ceci).
- Verdura e frutta
- tè privi di teina come il tè rosso e tisane leggere
- Cereali morbidi ed integrali
- Yogurt
Durante la fase acuta meglio evitare: alcolici e tabacco, cibi troppo acidi, agrumi (come arance, mandarini, pompelmo, limone, lime), cibi irritanti troppo speziati, salati o piccanti (peperoncino, spezie, frutta secca, cioccolato ed alimenti troppo grassi o elaborati, patatine fritte o patatine in sacchetto ), tè, caffè o bevande troppo calde ed aceto.
Durante la fase acuta dell’infiammazione infatti saranno più graditi e tollerati alimenti freschi o a temperatura ambiente e consistenze tipo frullati o gelati.
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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.