PESCE IN GRAVIDANZA QUALE MANGIARE E QUALE EVITARE – Dr.ssa Cultrera Concetta

PESCE IN GRAVIDANZA QUALE MANGIARE E QUALE EVITARE

Per quanto riguarda il pesce in gravidanza, spesso questo alimento viene consigliato nella dieta in quanto fonte di Omega-3 e altre sostanze che apportano benefici a mamma e bimbo. Tuttavia, è opportuno prestare attenzione alle quantità e ad alcuni tipi di pesce poiché esiste il rischio di contaminazione da mercurio e la possibilità di contrarre pericolosi batteri, virus e parassiti in caso di consumo di pesce crudo.

I principali benefici derivanti dal pesce in gravidanza, infatti, includono:

  • riduzione del rischio di parto pretermine: l’integrazione con Omega-3 è stata associata a una minore probabilità di nascite premature prima delle 37 settimane di gestazione.
  • benefici cardiovascolari: gli Omega-3 aiutano a mantenere un buon equilibrio dei lipidi nel sangue e possono ridurre la possibilità di infiammazioni, migliorando la salute cardiovascolare della mamma, cruciale durante la gravidanza.
  • supporto alla salute mentale della madre: alcuni studi suggeriscono che gli Omega-3 possano aiutare a diminuire le chances di andare incontro a depressione post-partum.

Tra i  pesci da preferire in gravidanza vi sono:

  • salmone: ricco di Omega-3 e vitamina D;
  • sardine: rappresentano una buona fonte di calcio e Omega-3;
  • trota: ha un eccellente contenuto di proteine e vitamine;
  • aringhe: sono altamente nutritive e anch’esse piene di Omega-3.

Per quanto riguarda i pesci da evitare in gravidanza, sono quelli che contengono più mercurio e risultano dunque  potenzialmente nocivi , tra questi  il pesce spada, il tonno rosso e gli sgombri.

Anche la  preparazione del pesce in gravidanza gioca un ruolo molto importante, è fondamentale:

  • evitare il pesce crudo: sushi e sashimi, così come i molluschi crudi, devono essere evitati. Anche i prodotti affumicati e refrigerati possono contenere batteri e non dovrebbero essere mangiati in gravidanza, a meno che non siano stati accuratamente cotti;
  • una cottura adeguata: assicuratevi che il pesce sia ben cotto. Quello crudo o poco cotto può contenere sostanze pericolose per il feto e per la mamma.
  • una conservazione corretta: bisogna conservare  il pesce in frigorifero e consumatelo entro due giorni dall’acquisto, in alternativa congelarlo.

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Autore
Sono Concetta (Tina) Cultrera, mi occupo di Nutrizione ed intolleranze. Presso il mio studio eseguo prestazioni di misurazioni antropometriche, valutazione del fabbisogno energetico, indagini alimentari per evidenziare eventuali abitudini alimentari scorrette, educazione e riabilitazione nutrizionale nelle obesità nelle magrezze, nelle patologie metaboliche.

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